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Piero
Montana
Bagheria (Pa), 2018 - Presentazione mostra "Le meraviglie
della natura" - Centro d'Arte e Cultura Piero Montana
LA VISIONARIA IRONICA E LETTERARIA MOSTRA DI
SERGIO MAMMINA
Sergio Mammina da tanti anni ormai acuto osservatore
della fredda e quotidiana violenza operata dal progresso
tecnologico sulla natura vergine del nostro pianeta, con
molto mestiere e perizia grafica, raffigura nelle sue carte,
la superstite sopravvivenza di un onirico mondo entomologo
e zoologico.
Il
tutto è come filtrato dall’occhio di uno stupratore
che dal luogo stesso della violenza, in cui consuma il crimine,
vuol cancellare la sua presenza. L’uomo, il grande
assente nelle opere di Mammina, è infatti l’unico
responsabile ed artefice della odierna sopraffazione tecnologica.
In
questa assenza delittuosa insetti, pesci e volatili, raffigurati
con minuziosa precisione, stanno là a testimoniare
un senso di straniamento che è anche un espediente
artistico per distogliere lo spettatore dalla finzione figurativa
e portarlo invece ad una riflessione sulle reali ed inquietanti
conseguenze, oggi, della sua convivenza con l’imperante
tecnologia. “Le meraviglie della natura”, coleotteri,
formiche, ramarri, farfalle, civette giocano sul piano artistico
a rompere l’equilibrio, la fredda armonia metallica
dell’industriale progresso scientifico e tecnologico,
senza però uscir fuori dal piano prettamente figurale
in cui esse sono rappresentate.
La
mostra a Sergio Mammina per il suo settantesimo
compleanno vuol essere un omaggio ad un maestro, che da
tanti, troppi anni vive appartato, assai lontano dalle mode
artistiche del tempo, preso solo dal suo certosino lavoro.
Un lavoro di abilità tecnica e precisione figurativa
che gli avanguardisti di oggi, passato già l’entusiasmo
“per il ritorno al mestiere”, “per i tempi
lunghi della pittura”, espresso dalla Transavanguardia
di Achille Bonito Oliva, dall’Anacronismo
di Maurizio Calvesi, dai Nuovi-Nuovi di Renato
Barilli, considerano già vecchio e superato.
È perciò interessante incominciare a riconoscere
come in campo grafico e pittorico Sergio Mammina
sia in effetti un precursore dell’ Arte Post Human
, giacché nelle sue opere che ritraggono in un modo
nuovo, sia pure, solo o per lo più l’universo
entomologo, l’artificiale e il biologico sono separati
da un confine sempre più sottile, fino a confondersi
in una totale perdita di identità in cui è
sempre più difficile distinguere l’organico
dall’ inorganico, come ad esempio nella sua opera
Il camaleonte. Primo interprete in assoluto della devianza
dal naturale, dell’integrazione fra biologico e artificiale,
l’artista monrealese si esprime a livello visivo con
un linguaggio proprio, senza alcun debito a nessuno. Un
linguaggio che più che surrealista, potremmo definire
fantascientifico.
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continua
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