Antonina
Greco di Bianca
Recensione
in occasione della personale presso la Galleria "Arteviva"
di Palermo - su "Il Domani" del 15 febbraio 1979
Con gli olii di questa mostra ordinata nella galleria "Arteviva"
Sergio Mammina si riallaccia alla ricerca già condotta
graficamente e prosegue nell'approfondimento di una tematica
indicativa che è più di un prestesto pittorico:
l'impatto tra le strutture sofisticate di una civiltà
industrializzata e le istanze primarie di natura qui ricondotta
a pochi elementi animali e vegetali.
E questi sono utilizzati nella duplice funzione di simbolo
e di strumento decorativo, indispensabili alla tettonica
del quadro.
Il tono dell'accusa nel complesso è amaro ma non
drammatico.
I modi linguistici sono condotti coerentemente con puntuale
razionalità.
Senza rabbia nè allarmante concitazione.
Essi tendono piuttosto a costruire l'impianto compositivo
in una silloge di frammenti della realtà dove il
possibile coesiste con l'impossibile.
In una vicenda ora assurda, ora irridente, ora dissacratoria.
Anche l'aggregato pittorico è terso: più logico
che istintivo. E nella sua compitezza sostiene l'opera fino
ai limiti del gradevole.
Antonina
Greco di Bianca
Recensione
in occasione della pubblicazione del volume "Visioni
di Monreale" ed. Linee d'Arte Giada - su "Il Domani"
del 13 maggio 1982
Sergio Mammina ha tratto ancora
dal contesto storico-ambientale lo spunto per elaborare
alcune visioni di Monreale in un linguaggio che trasgredisce
il dato monumentale. Anzi lo traspone in una espressione
volutamente semplificata dove intervengono parimenti razionalità
e fantasia.
La prima esita nella restituzione della essenzialità
plastico-architettonica delle immagini, nella severa visualizzazione
dei monumenti che dell'antico tuttavia mantiene referenti
determinati. L'altra esplicita nel colore e nella composizione
che si arricchisce dell'apporto inventivo: la presenza dell'insetto
in primo piano, sovrapposto in maniera capricciosa eppure
oggettiva ad ogni contesto; qualunque esso sia. Quasi un
motivo firma.
Fuori dai simboli e altrettanto da metafore, esso si colloca
peregrino nel campo dell'opera, legato piuttosto al divertissement
dell'artista che lo tratta con assoluta precisione di segni
grafici e con piena indipendenza nel colore. Un inserto
bizzarro che ormai caratterizza la produzione di Sergio
Mammina. Le sei serigrafie a colori corredano il volume
Visioni di Monreale con testo di Gaston Viller, edito da
Linee d'Arte Giada.
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