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Nicolò
D'Alessandro
Dal volume «Pittura in Sicilia - Dal futurismo
al postmoderno» - La Ginestra editrice - 1991
Una
questione di tubi. Gechi d'acciaio e tubi. Bulbi oculari
e tubi d silicone. Drappi rossi per tendaggi. Una società
metallica. Quasi un processo estensivo della tecnica al
servizio dei suicidio collettivo.
Pare di capire che Sergio Mammina
non si faccia troppi scrupoli sul modo di collegare alle
corazze di tartarughe tubi in cui scorra mercurio, restituendo,
al simbolo, lampi di morte o di sopravvivenza.
Bisogna guardare lontano? La scienza non sarebbe tale se
non fosse programmata previsione di conquiste future.
La dimensione iperumana dell'estetica come anestetico,
è trascritta in gechi d'acciaio inox costruiti in
laboratorio?
Il Club
di Roma ammonisce e Mammina
si affretta a cucire, a saldare, a riparare guasti. Sempre
una questione di tubi di plastica o di silicone, o di metallo
duttile in cui far scorrere sangue chimico e formalina.
Progettare il futuro significa distruggere? La scienza profetizza
lo squilibrio dell'ecosistema?
Il nostro futuro coincide con il noctro sistema nervoso,
con le nervature di rame e i bagliori sinistri dell'acciaio
sagomato da laser.
Nelle immagini di Mammina
i riferimenti letterari, perdio, ci sono necessari. La fantascienza
coincide con l'impossibile, l'assurdo, il surreale. Utopia
non coincide con speranza.
Animali senza pori, a scaglie, a piastre sono esseri viventi
(comunque) che non sudano mai sangue, ma su cui preferiremmo
vedere due dita spesse di ruggine corrosiva.
L'età della pietra coincide con l'età della
plastica.
Un macrocosmo.
E se tutta la nostra cultura fosse il secreto del
cervello-macrocosmo? E se tutto il prevedibile fosse
proiettivo in un processo autoriduttivo? E se avessero ragione
il geco d'acciaio o la tartaruga a scaglie metalliche? L'iimobilità,
l'attesa esasperata degli animali diventa un progetto di
morte. Morire lucidamente, almeno.
Cerchiamo disperatamente un germoglio ed un soffio di vita
incontaminati dalla cultura. Queste elucubrate immagini
di Mammina sono un gioco
pericoloso un cui il rischio non è tutto. Perché
forzate feboclisi pompano sostanze nutritive attraverso
iniettori ben saldati?
La vita si contrappone alla morte. Cerca un equilibrio instabile.
Tutto è precario. Ritardando le funzioni vitali si
allontana la morte. Ibernazione, poi, significa paura della
morte. Ritardarla significa prendere tempo. Gli animali
preistorici del mesozoico ora lucertole, camaleonti, gechi,
tartarughe, sono stati ibernati in rettangoli di carta senza
tempo. Dinosauri ora gechi sono la risultante di una macroevoluzione.
Una legge fondamentale della macroevoluzione è l'estinzione
finale. Un processo autoriduttivo.
Ma i trapianti senza tempo di Mammina,
allora, sono pietà, amore, paura o autodistruzione.
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