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Domenico
Scardino
Trapani, 2015 - Presentazione per una mostra a Trapani (rimasta
nelle intenzioni)
Sergio Mammina - NATURAE
Un dato appare subito evidente nell'opera di Sergio
Mammina, l'inventiva. Questa, associata ad una fervida
immaginazione e ad un senso critico profondo e talvolta
violento, crea degli algoritmi capaci di ridisegnare le
interconnessioni tra uomo e natura. Ma si badi bene a non
interpretare tali punti di contatto come fossero descrittivi
della volontà dell'artista di ri-codificare i rapporti
esistenti tra le parti in causa. Credo, piuttosto, che egli
voglia focalizzare la sua attenzione sul modo in cui la
natura si interfacci con il dato antropico; come ne sia
influenzata e come si adatti a questo. L'uomo non è
presente, nei lavori del monrealese, se non attraverso forme
e oggetti da lui prodotti, testimonianze di una presenza
invasiva e spesso costrittiva, con cui la natura deve rapportarsi.
Quest'ultima, si concretizzata ora sotto forma di “paesaggio”,
uno scenario rarefatto, quasi surrealista ed asettico ma
talvolta anche giocoso, ora sotto forma di insetti che,
inizialmente, subiscono il dato antropico per poi adattarvisi.
Anche la tecnologia fa capolino nelle opere di Mammina.
Oggetti per lui (e per noi) quotidiani, vengono “studiati”
dagli insetti – quindi dalla natura – e li sopraffanno,
costretti a vivere un mondo altro, quello che noi gli abbiamo
imposto costruendoglielo intorno. Oggetti quotidiani, dicevamo,
che Sergio sparge sui suoi lavori: cavi elettrici,
lampadine ed Ipad, invadono il mondo onirico dipinto da
Mammina e lo caricano di significati dove ironia,
critica al consumismo ed attenzione alle tematiche ambientali
la fanno da padrone. Un ultimo dato è interessante
vagliare: la lucidità con cui il nostro premedita
il suo piano grafico.
Credo infatti che ogni lavoro di Mammina non nasca
per caso e prenda vita in itinere. L'organizzazione spaziale
dell'opera, l'iperrealismo con cui egli descrive la sua
onirica visione del mondo, la freddezza che emana da ogni
figura, il senso di immobilismo che questi elementi palesano,
sembrano studiati ad hoc come a voler generare un'istantanea,
un frame, in cui bloccare lo spazio - tempo affinché
natura e dato antropico siano ancora riconoscibili.
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